sabato 11 maggio 2013

Apro il blog: Salve a tutti!

Buon pomeriggio, che volge alla sera. Quale mese migliore per aprire un blog!
Inizio dicendovi qualcosa di me: 34 anni, lavoro nell'albergo di famiglia. Siamo un'allegra famiglia piemontese da generazioni, dotati di uno spiccato senso dell'umorismo dal profilo un po' "noir", a volte pungenti, iper critici ma con una buona dose di umiltà.
Trovo interessante e divertente condividere con voi la "vita" dell'albergo dal punto di vista di chi lo gestisce.
Da qui osservo, leggo tra le righe, interagisco, deduco, realizzo tutto quello che si snoda di fronte a me. Il passaggio dei visitatori è un po' la tappezzeria della mia vita. Sono praticamente nata tra le mura di questo albergo e, dopo viaggetti e lunghe soste in altri luoghi rieccomi qui in piena forma, nel bel mezzo della mia vita, con una smodata passione per la cucina ( l'albergo è anche un ristorante), un'amore viscerale per la musica, e un interesse profondo per l'umanità. Credo che le giornate che formano la vita siano come pentagrammi in cui la musica incalza, volteggia, accompagna e desta; tuttavia non sono le melodie a farmi sussultare, bensì le pause, quei respiri tra un suono e l'altro, quei momenti in cui ti rendi conto che è appena successo qualcosa, un incontro, un gusto che si stacca dallo sfondo, una parola che cambia la giornata. Riconoscere questi momenti non è facile, o meglio non è facile sapersi fermare e goderne appieno. Ho imparato a concedermi il lusso delle pause solo da qualche anno grazie ad un incontro che mi ha cambiato la vita. Vi ho detto già fin troppo per essere al primo post.
Un pezzo che mi caratterizza.

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