mercoledì 22 gennaio 2014

Facebook che passione!

Senza Fb il mondo non sarebbe lo stesso:  le vacanze meno colorate, le foto meno interessanti, il fidanzato meno bello e via discorrendo. Io uso Fb ogni giorno, il balordo si è impossessato delle nostre anime come Satana, lui attira come un numero di EvaTremila, nessuno dice di leggerlo ma se lo vedi sul tavolino del dentista lo desideri come l’acqua nel deserto.E’ un po’ come smettere di fumare, sai che non è normale vivere su fb, ogni volta che prendi il cellulare e vai su FB, ogni volta che aggiorni le notifiche sperando di vedere quel piccoletto rosso con un numerino, ogni volta che nella “home page “ degli amici sta per aprirsi una foto e allora ti fermi e aspetti con ansia di vedere com’è in costume Mario.


I primi sintomi di questa malattia sociale..mi piace nominarli, eccoli:
SBALZI D’UMORE: Amore, cuore, mamma, nonna, rancore e tradimento: un enorme sconfinato pentolone in cui piace pucciare il dito a fine settimana. Abbiamo questo bisogno di condividere continuamente ogni piccolo stato d’animo, dal fastidio al dolore, dal sorriso alla felicità, passando per tutti i colori del tintometro. Io ricordo quando scattava la semplice telefonata all’amica del cuore, che esordiva così “Sara, mi manca, lo chiamo?”- “No, non chiamarlo, resisti, fagliela pagare”. Poi si tornava a piangerci addosso ma avevamo sfogato la nostra paranoia. Ora ogni momento è buono per rendere partecipi “tutti” di quello che facciamo, e non si tratta solo di cuori infranti, bensì anche di pure stronzate come un dito punto da un’ape oppure la lavatrice che fa le bizze.
ABUSO DELLA CITAZIONE: E ora arrivo alla più triste considerazione: l’uso della maledetta citazione. Non importa di chi (artista cantante, pittore, filosofo, antropologo), basta che ci ricordi noi, la nostra condizione di vittime di un amore non corrisposto, un lavoro non trovato, una mamma che si sacrifica per il figlioletto. E’ di un patetico senza senso, chi le posta non sa che gli unici a leggerlo sono dei disperati che proprio per la loro condizione non possono apportare nessun miglioramento o saggio consiglio alla “vittima”. Ma poi, se ci sono tutte queste vittime, i carnefici dove sono? Vorrete mica dirmi che loro non hanno fb? Oppure se ne stanno in silenzio dietro i loro profili, ah! Che vigliacchi!
STRESS, O “MEDIASTRESS”:Vogliamo parlare del post in media stress? Es: “E allora lo prendiamo e via”- Cosa??? Cosa prendiamo? Chi? Ma a che pro metti un post indecifrabile? Stai forse parlando da solo con il tuo alterego? E tutti i 990 amici che rispondono “cosa? Chi? Dillo a me, scrivi in privato, dicci, sfogati, impiccati”.
MAMMA MAMMA MAMMA: Ok, siamo diventate mamme, i primi mesi sono un continuo pensare al bebè, dal mattino alla sera, lo so perché sono mamma anche io, poi però torniamo a prendere confidenza con la donna, la moglie, l’amica, la stronza che c’è in noi e allora si può parlare anche di “altro” con i nostri contatti. Io ho aderito ad un apposito gruppo di mamme, i gruppi sono fatti apposta per riversarci dentro “cose” che parlano solo di ciò che ci interessa: ci si scanna anche! E anche bene! Provateci, ci prenderete gusto!
CURA:Secondo la sottoscritta una condivisione utile e non dannosa allo stomaco di chi legge dovrebbe essere: divertente/provocatoria/informativa/ , una di questo per lo meno. Altrimenti esistono i messaggi privati, il telefono. Giusto? Purtroppo una cura non esiste.

Qualcuno di chiederà se sono davvero così presuntuosa o faccio finta. Un po’ tutte e due. Però ammetto con calore e simpatia che faccio parte anche io di questa “tossicata”. Va così ma è bene conoscere la malattia, aiuta ad accettarla e come dicono molti psicologi, la consapevolezza è la metà della guarigione!

martedì 31 dicembre 2013

As...saggi a fine anno: 6 fondamentali scoperte!

Ebbene siamo arrivati all'ultimo dell'anno. 
Leggo su Fb e Twitter elenchi infiniti di buoni propositi per un anno che verrà e altrettante frecce iraconde scagliate sul muro (di gomma) del 2013, quasi a voler dimenticare i fallimenti nostri e altrui. Siamo tutti ottimisti e anche un po' fatalisti, pare che questo 2014 ci laverà le menti infangate dal nefando '13'. E dire che a me il 13 porta fortuna!
Anyway, io voglio essere positiva, spero che apprezzerete questo rin-tocco di ottimismo in tempi di lupi magri, e mi auguro di farvi sorridere e ben sperare, al di là delle profezie numerologiche, per un futuro prossimo ricco (in tutti i sensi), anche ora, che è ancora il 31.
Ultimamente mi sento più matura, sono giunta infatti a interessanti conclusioni su temi che mi appassionano da un po': la cucina, gli esseri umani e la musica. Ve ne faccio dono, chissà che possano illuminare alcuni  oppure avvicinare chi è già su queste rotte....?



8 FONDAMENTALI SCOPERTE dell'anno '13'


1-I LEGUMI:
Non sono solo piselli e  fagioli: ragazzi aprite bene gli occhi, leggete, frequentate i negozietti degli alimenti sfusi, cimentatevi nella preparazione di quei legumi di cui non avete mai sentito parlare, ad esempio le CICERCHIE, sostituite per una volta le cerchie di amicizie gmail con le ci-cerchie :-), sono legumi vecchi come il mondo, cicciottelli e buonissimi, a seguire le lenticchie non solo a capodanno ma anche in primavera, per dire.. nel favoloso burger di Mario Bianchi (ehehehe, sono una sua fan), e la soia, che non è solo una salsa ma si presenta anche in piccole palline bianche e ci potete fare polpette e sformati.
L'apporto nutrizionale dei legumi equivale alla carne, che invece contiene la "putrescina", scusate ma solo il nome scoraggia. 

2- PANETTONE AI MARRONI:
Nella mia cittadina ho conosciuto un Pastri-Chef davvero unico: oltre ad aver realizzato un "lussuoso"panettone d'oro e diamanti fa un panettone supersonico con i marroni. Io ho la fortuna di essere vicino alla sua pasticceria, http://www.delborgo.it/home.shtml! Altro che panettoni confezionati chimici!!!! Ed è anche simpaticissimo, ciao Dario!

3-CUCINA FRANCESE:
Grazie al grande gastronomo Michel Roux (del quale ho tutti i libri tradotti in italiano) ho intensificato i miei rapporti con la cousine francaise. Evviva: l'omelette alla provenzale (ho già scritto un post su questo, correte a leggere), le salse in tutta la loro versatilità con ogni alimento, gli impasti per le tortine, non esistono solo frolla a la brisè ma anche la pasta sablè e la sucrèe, fragranti e finissime, l'uovo non è solo sodo o al tegamino ma abbiamo almeno 10 modi per prepararlo: barzotto, al forno, strapazzato con latte e panna, altro che il nostro strapazzo in padella antiaderente fatto di uova e sale e basta. Essere italiani in cucina non basta, abbiamo tanto da imparare dalla Francia, raffinata e delicata.

4-LA MALEDUCAZIONE va combattuta con una risata:
Quanti maleducati ho incontrato qui in hotel! Purtroppo esistono, anche loro sono clienti, pagano, si aspettano cortesia e puntualità, anche se da parte loro non si può dire lo stesso. Ho imparato che di fronte ad una richiesta con tono di voce "cavernicolo" e prepotente un bel sorriso smagliante vince su tutto, soprattutto se accompagnato da una smorfietta ingenua degli occhi e a seguire un "scusi, ero distratta, può ripetere gentilmente?". Così li spiazzate quegli stronzoni maledetti che cercano di rovinarti la giornata! La calma è vincente sempre!

5-IL VERO CLIENTE INSIDIOSO non si manifesta subito:
 Se l'arroganza e la pretesa arrivano nel primo momento dell'incontro è matematico che il personaggio sia mosso dalla paura, un po' come avviene nel mondo animale, per istinto quando una creatura offende per difesa. La piccola "gioia" ( il maledetto capriccioso che ne ha subito una appena arriva in reception), ha solo bisogno di essere ascoltato, a volte anche scosso con toni risoluti e chiari, come si fa con i bambini. Se gli fate capire che pretendere non sortisce effetti e lo mettete in riga subito, oppure ridicolizzate il suo momento "critico", vedrete che risultati, quello sarà il cliente più dolce della settimana. Invece, i veri rompiballe sono quelli che in sordina cominciano a lavorare nel profondo, come la talpa sotto i tuoi piedi, tu sai che c'è ma non sai dove, e quindi al secondo giorno questo viene giù in reception e accusa mille rogne, cose che non riesce nemmeno a giustificare, ecco, questo è il caso di un insidioso personaggio irrecuperabile, da ignorare, non salvabile. Piccole malizie del mestiere ;-)

6-JAZZ FOREVER:
Da anni sono un'appasionata del rock, dell'elettronica, del trip-hop ma da un po' di mesi ho attraccato all'isola del jazz, quale genere può accompagnare in modo altrettanto sublime una cena? Nessuno. Il jazz si posa leggero sulle pareti del tuo ristorante, riversa nei vostri bicchieri note qua impercettibili, là stuzzicanti, in un infinito gioco di pause e colori riservati, il jazz ti lascia mangiare, ti rilassa e ti consola. Esperimento fatto, e così abbiamo inaugurato anche le cene "Aromi Musicali", esperienze di commistione tra sapori tipici piemontesi attraversati da striature di "francesità" e "ligurità". Jazz, swing, folk.... che magia mentre la nostra bocca affonda in gusti nuovi e sorprendenti.

Beh... ho finito, per quest'anno è abbastanza. E voi a quali conclusioni siete giunti?

Sorprendetemi, non fate i timidi!
Your Nico

venerdì 22 novembre 2013

Bio-Chic: ma vaffff.......!!!


Ciao lettori, casuali e affezionati da un po’,voglio toccare un tema molto caldo, attualissimo e vivace: l’ingresso trionfale del BIO-CHIC nelle nostre vetrine, virtuali e non, e nelle nostre morbide coscienze.
Pare che improvvisamente tutto sia diventato bio e per questo chic, per salvaguardare l’ambiente, per contribuire a mantenere semplice e pulito un mondo oversfruttato in tutte le risorse, per mantenere linda la nostra coscienza. Sembra che il senso di appartenenza alla comunità di gente informata e aggiornata si alimenti così: abbracciando le tendenze bio che fanno tanto bene al nostro avatar e al portafoglio di chi ci disegna intorno un bel gruzzoletto.
Il ritorno alla natura è rincuorante. Sinceramente sono a favore del riciclo, del ripensamento dell’uso di oggetti persi nel tempo, nel consumo di alimenti sani per il corpo e per la mente; fermo restando che non tutto ciò che splende è necessariamente oro. Temo che tutto questo Bio sia l’ennesimo strumento per creare tendenze redditizie e che molte persone abbocchino senza farsi troppe domande, eppure i quesiti da porci sarebbero semplici: è buono? È bello? È naturale e a km 0? Quindi costa meno?
Sfatiamo certe false credenze e non facciamoci “abbindolare”.

ELENCO BIO-CHICCATE o BIO-CLICCATE:

1-UOVA IN LAVASTOVIGLIE: un team dedito alla salvaguardia dell’ambiente ci consiglia di cuocere i nostri cibi non nel tradizionale forno o in padella antiaderente, NO, possiamo risparmiare energia e tossicità cuocendo in LAVASTOVIGLIE. Lo fareste a cuor leggero? Il pensiero che possa diffondersi uno zolfoso odore di uova nell’ambiente dedicato alle stoviglie vi piace? 
      
MAVVAFFF…..

2-  SCARPE DI PELLE DI ANGURIA: Un’amica mi ha informato circa l’arrivo sul mercato delle scarpe vegane, nello specifico di tratta delle nuove DOCTOR MARTENS: spontaneamente le ho risposto “sono fatte di pelle di anguria?”. No scusate ma era proprio il caso? Abbiamo le pellicce ecologiche, i sacchetti biodegradabili, il cotone organico ma la scarpa vegana mi fa ridere. Non conosco il prezzo ma credo che le Doctor Martens registreranno un discreto rialzo delle vendite.

MAVVAFFF….

3-  GOJI BOY, VERRA’ IL TEMPO DOVE NOI… Qualche mese fa mi sono recata in una bella città emiliana per un evento culturale con mia sorella: abbiamo pernottato in un b&b carino ma molto artefatto, sintonizzato sul canale “tutto naturale, shabby, eco, bio e chi più ne ha più ne metta”, i gestori erano in ansia perché dovevano dimostrare continuamente di aver fatto tutto loro, quindi per colazione budini di castagne bio con granelli di zucchero non trattato con latte rigorosamente di soya cotto in lavastoviglie e fatto asciugare su asciugamano di telo di fogli di riso tipico piemontese essiccato su… bla bla bla…. Ad un certo punto noto delle bacche rinsecchite rosso rubino in una ciotolina, saranno state 10:ciò che rimaneva di una colazione? Ehm no.. la colazione era appena iniziata. Saranno magici? Ne basta uno per sentirsi dei supereroi? Erano i mittici Goji fruits. Pare che siano degli ottimi amici per la salute, antiossidanti e alleati della giovinezza. Peccato che siano cari come il fuoco e quindi vadano centellinati. Molto bio, molto cari, ma farli vedere fa chic…

MAVVAFF….

4-  IL “SOCIAL” HOME MADE: Negli anni ’80 i nostri genitori avevano le competenze per rammendare, cucinare, smacchiare. Eppure il mercato, grande blob fluido letale, li ha convinti a far entrare in casa nutelloidi, brioscine, video games vari e additivi fenomenali per la lavatrice, a impatto mortale per l’ambiente. Siamo cresciuti con poche nozioni, insomma non è stato così per tutti, ma noto che molti miei coetanei faticano a concepire l’uso della casseruola alta per cuocere gli spaghetti e non sanno cos’è un ditale. Eppure i social pullulano di post in cui tutti si cimentano nella realizzazione di complicatissimi artefatti, e ricette superarcimegabio che nemmeno le nostre nonne conoscevano, quindi pane raffermo rinvigorito e cotto al mattone, i tanto famosi pannolini lavabili (per favore, li usate una settimana e poi vi viene una crisi isterica), saponi fatti in casa appiccicosi e bruttissimi ma fotografati su un tagliere grezzo grezzo molto chic. Fa figo? Molto, soprattutto se Instagram ti permette di usare i magici filtri “vintage”. Non siamo capaci di manipolare le materie grezze, e se anche lo fossimo comunque bisogna ammettere che ciò che spinge a  farlo è il regalo o la condivisione su fb o chi per esso. Bisogna solo essere onesti.
Qui l’insulto è fuori luogo, siamo vittime di questa tendenza.
5-  TORTA SENZA TORTA : Miliardi di libri pubblicati sulla cucina vegana, senza grassi, tutto soia, tibetana e non. Vorrei proprio sapere quanto spendiamo per avere nella nostra libreria gli innumerevoli libri su ricette, qua buone e là farlocche. Le vedi..queste case in cui i libri parlano lingue  “strane”: cucinare con l’erba gatta, per dire. Nessuno sa cucinare i piatti tradizionali come Dio comanda, però compriamo il manuale della Zia Nabilia nata in Messico e trapiantata in Alaska per mangiare il pesce crudo che tra l’altro non arriva nemmeno dall’Italia. La cosa pazzesca è leggere queste ricette gettonatissime, scritte con esaltazione da occhi fuori dalla testa “Torta di frutta secca senza uova, senza latte, senza burro..” Scusate ma la torta c’è? Oppure faccio la fine di Alice nel paese delle meraviglie nella psichedelica merenda del cappellaio matto (non bevve mai il the)?

MAVVAFF….

La cosa più chic è leggere e magari farvi una risata portatrice di nuove consapevolezze.

La Nicoletta vi vuole bene!

martedì 5 novembre 2013

GALATEO, quello sconosciuto: 5 preziosi consigli che fanno la differenza

Ciao a tutti, tornata!!!
Non ho scritto molto ma ho tanto osservato, ho letto, cucinato, servito e discusso circa il mio adorato cibo.
Vorrei parlarvi di galateo, di quel "buon" comportamento sociale che sarebbe tanto bello non perdere a tavola o comunque negli spazi condivisi con la gente come noi. Sono stata abituata a quelle regole fondamentali che contraddistinguono l'uomo dalla bestia fin da quando ero piccina picciò. Ringrazio mia mamma e mio zio per essere stati  tenaci e  intransigenti durante i pasti.
 Non è facile "risistemare" il tutto quando siamo adulti, quando le nostre abitudini sono ormai  incollate nel nostro cervello, nel reparto "manuale base del modus mangiandi". C'è chi non ha studiato o ancor peggio chi non ha comprato il libro: mooolto male! Parliamo di vita sociale e quindi rapporti interpersonali: una signorina al primo appuntamento con un uomo galante o un futuro im-probabile assunto a pranzo con un datore di lavoro prossimo alla valutazione. Voi non potete fare la figura del cagnaccio che non sa usare le posate o cose del genere. Io, con un tocco di piccante presunzione, mi avvalgo delle regole del galateo universalmente condiviso e riscrivo un sintetico ma corposo elenco di regole base per  uscirne vincitori a tavola e non rischiare per lo meno un'orrenda figuraccia.

1- NON PROVOCATE RUMORI MOLESTI: non siate chiassosi, parlando ad alta voce soprattutto se siete soprani (per la donna) e bassi (per l'uomo), oppure spostando con forza le sedie per prendere posto.: dareste l'idea dell'invadenza anche se siete rispettosi dello spazio altrui. Il visitatore ideale del ristorante dovrebbe spostarsi nella sala evitando che i presenti si girino per vedere chi è arrivato, oppure, ancor peggio, che qualcuno alzi la voce con i suoi commensali per farsi ascoltare.

2-LA PREVARICAZIONE MASCHILE: quant'è brutto vedere una coppietta il cui  l'uomo cerca di decidere tutto, il vino, il menù e soprattutto che parte per primo a ordinare il menù, un po' di galanteria.... su! Consultate la vostra lei e se volete stupirla decidete pure il vino ma anticipatamente!

3-USO E NON ABUSO DELLE POSATE: Su questo sono proprio rigida eh? Vedo ancora tanta gente che usa il cucchiaio per arrotolare lo spaghetto e per finire porta la bocca al boccone e non viceversa. Siamo nel "paese dello spaghetto" e non sapete mangiare gli spaghetti? Eh no! Inconcepibile! Io l'ho imparato a 5 anni! Siete ancora in tempo, anche se sarà difficile ottenere una performance perfetta. 
Piccolo sotto punto :
3.1 USO DEL COLTELLO: non si strappa la carne per farne brandelli, la lama deve fendere la carne con la mano destra con un'impugnatura delicata, e si taglia la bistecca a piccoli passi, non a mò di samurai in 8 secondi lasciando nel piatto un pastone adatto a vostro figlio di 7 mesi.

4-RINFORZI VOLGARI SUI PIATTI: Se ordinate un piatto lo fate perchè vi ha convinti dal menù, giusto? Se il cuoco ha preparato quello stesso piatto, presumiamo, ce lo auguriamo, ce lo aspettiamo, che sia composto delle cose giuste, nè più nè meno,e  allora non partite all'impazzata a cercare pepe, peperoncino, formaggi grattugiati, oli aromatici e quant'altro per arricchire la portata. L'unica cosa che fareste sarebbe rovinare quel povero piatto con un melting-pot di ingredienti buttati a caso come farebbe un bambino nel suo primo budino (di fango). Fidatevi e fatevi affascinare dall'opera preparata apposta per voi!

5-I TIRCHI non vadano al ristorante: evitate le scene pietose in cui sperate che l'altro paghi mentre tergiversate in panne vicino alla cassa. Purtroppo ho visto spesso chi ha cercato una toilette prima di pagare, chi riceve una telefonata mentre il gestore formula il conto. Per evitare simili figuracce da omini stabilite subito se volete pagare "alla romana" oppure tacete e pagate senza indugiare.

Qualcuno si sarà sentito preso in castagna, qualcun'altro riderà. Perdonate la mia rigidità ma sono cresciuta in un ristorante, deformata....ma informata!!!

Chi vuole portarmi a cena? ;-)






martedì 24 settembre 2013

5 gratuiti minuti di sfogo

Voi
Capita di volersi sfogare, senza freni. Bene: indosso i panni di  Begbie di Trainspotting poco prima della rissa e.....
Pronti a tutto pur di guadagnarci 50 eurotti in più. Scusate cari visitatori ma oggi ho le palle girate: ho l’impressione che la “nevrosi dei soldini” stia coprendo ogni cosa, fermo restando che non vogliamo affaticarci ulteriormente per ottenere quel “di più” che fino a ieri era dato, o facilmente raggiungibile. Quindi pronti a tutto o quasi, pronti a trattarci come merce di scambio, pronti a “lumarci” fino alla nausea, sfruttando presunte amicizie, mentendo spudoratamente agli altri ( e anche a noi stessi) ma mai pronti a un minimo di vero sacrificio. Chi lavora sa di cosa sto parlando, e gli altri aprano gli occhi.
Parto quasi in media-stress perchè voglio cavalcare questa rara onda di negatività, la voglio surfare con decisione, amo le emozioni forti!!!!
Dicevamo?
Il paese in ginocchio, una popolazione sconfortata, la precarietà che come un cancro ci toglie vitalità bla bla bla….. sono anni che mastichiamo queste frasi, ma tutto sommato viviamo anche in un paese che adora piangere miseria e lamentarsi di tutto, dall’unghia spezzata al fallimento lavorativo, quindi non sai mai quanto ci crediamo a quello che si dice.
Respiro nervosisimo “sordo” (le figure retoriche fanno figo sempre)
Quello che vorrei dire è che probabilmente dovremmo prendere consapevolezza dei comportamenti "stonati" che sono sicuramente più gravi dei reali problemi economici, la crisi passerà ma il "non sapersi comportare" è irreversibile. Nel relazionarmi con  persone che gestiscono commerciali svariate spesse volte ho avuto dei capogiri nel sentire che anche laddove ci sarebbe stata la possibilità di guadagnare (con me) ha prevalso lo scazzo, la noia, quasi l’apatia, condizione che in alcuni casi mi ha scoraggiata nell’acquisto.
Quindi ristoranti che non rispondono al telefono, servizio cafone al tavolo perché si pensa che tanto se non ci sei tu ci sarà un altro cliente (quindi in culo alla fidelizzazione), la mancanza di saluto all’uscita dal negozio di abbigliamento, visto che l’entrata è libera e non hai comprato niente.
Ma la più bella è certamente questa: il commerciale che fa la scenata isterica perché non si conclude un contratto.  Tutto questo a me è successo nel giro di pochi giorni!
Quindi in uno stato di incoerenza totale siamo ossessionati dai soldi che non bastano mai ma vogliamo vincere facile, crisi o no, noi siamo così. E chi ne fa le spese? il rispetto del piccolo umano che c'è in ognuno di noi. La relazione non mi conviene quindi tanti saluti.
Ma siamo diventati pazzi? Ma dei rapporti umani, di quel minimo di empatia, di quegli scambi umani senza un fine ce ne frega ancora qualcosa? Siamo diventati così forti ed “emotivamente autarchici” da voler fare a meno degli altri? E’ questo che siamo? Capita anche voi di sentirvi diffidenti di fronte alla gentilezza altrui?

Oggi voglio incazzarmi e anche essere un po’ scontata. Spero che anche a voi pesi questa condizione o anche solo il timore che i rapporti umani si siano un po' svuotati,  altrimenti significa che sono io la depressa, e forse anche un po' sorda.......

Fortunatamente noi del sagittario ci deprimiamo solo qualche minuto e poi torniamo a sorridere!! :-)

sabato 27 luglio 2013

Liguria e liguri....

La Liguria, terra bellissima, strettissima, amatissima, snobbatissima. Che rapporto avete voi con la Liguria? Io abito a un tiro di schioppo dal Mar Ligure, diciamo che potrei raggiungerla in 90 minuti, e quante volte ci sono andata, nell'"alloggio del mare". La Liguria è una terra affascinante per tanti motivi, io voglio condividere con voi le mie personali "ragioni del cuore" che me la fanno adorare nonostante i suoi difetti. Per chi non la conoscesse arrivare in Liguria attraverso la Torino-Savona ha già un suo perchè, se notate quasi  tutte le gallerie hanno nomi buffi dati probabilmente sotto l'effetto di qualche sostanza, quindi abbiamo Tosse, Chiappa, Caso, Furioso, Bracciale, Orco, Bassadonna, Fighetto. E anche gli autogrill non scherzano, ce n'è uno vicino alla località di Altare che è stato progettato da un pazzo dell'urbanistica, infatti se capitate in questa area di servizio non potete ignorare la presenza di grosse mele finte nel giardinetto di fronte alla stazione del carburante, per non parlare di vari personaggi e dettagli dell'aiuola, nani da giardino e altre presenze buffe e a tratti inquietanti. I Liguri sono strani :-)
Quando si arriva alla fine della Torino-Savona c'è uno storico monumento che fa capolino dopo 2 tornanti autostradali e che ti fa capire che il tanto agognato mare è finalmente visibile: i due maggiordomi sono le esilaranti ciminiere di Savona, tanto tremende quando rincuoranti per la bambina che c'è in me. Anche a voi fanno questo effetto? Ma entriamo nel vivo della Liguria, quando dici che vai in vacanza in Liguria la reazione è uno sguardo compassionevole accompagnato da frasi come "e vabbeh dai, non si può avere tutto dalla vita" con tanto di sorriso con il cornetto alto da un lato; ma io dico: chi ve l'ha inculcato che la Liguria è un posto brutto? Innanzitutto non per niente le Cinque Terre sono uno dei posti più belli dell'Europa, e anche patrimonio Unesco, e poi il contrasto mare montagna seppur nell'angusto spazio in cui ci fanno stare tutto (case, strade, passeggiata, pista ciclabile e spiaggia)? Facile avere kilometri di spiaggia e non sapere cosa farsene! Già che parliamo di territorio io vi invito a visitare paesi come Bussana (dove il tempo si è fermato e troverete botteghe e locali "hippy" tra stradine diroccate), Toirano e le sue grotte, il centro storico di Cervo, il fascino medievale di Finalborgo, la magia di Triora (il paesino delle streghe), la bellezza di Genova e di Imperia. Insomma troppo facile basarsi su paesi meno prestanti come Albenga e Ceriale che risultano sempre affollatissimi ma degradati e sporchi, c'è sempre un posto bruttarello dovunque andiate, ma le vere perle della Liguria non si danno così al primo sguardo, vanno anche cercate e poi esplorate, maneggiate con cura. Io mi sento di proteggere i pregi della Liguria, troppo spesso snobbati per portare alle stelle le località "superiori" come Sardegna, isola d'Elba e costiera amalfitana, stupende senza ombra di dubbio, ma paragonabili alla piccola Liguria per bellezza. Sono rari i luoghi che possono godere dei sapori del mare e della durezza fresca della montagna in un unico pacco regalo! Provate a osservare il mare dall'entro terra tra Savona e Imperia: è spettacolare! Certo è che il carattere dei liguri non aiuta ad entrare in confidenza. Devo dire che l'epiteto "braccine corte" del Ligure non è così campato lì. Io mi sono imbattuta in incontri che confermano quanto si dice; moltissime toilette di bar hanno la cassettina delle offerte "libere" che con vocina stridula ti dice che devi mettere una moneta da 50 cent se vuoi fare la pipì senza consumare niente, come all'autogrill (:-/), i prezzi dei supermarket sono ALLUCINANTI, un mattino ad Andora ho comprato 2 pomodori, una mozzarella, una lattina di olive, del prezzemolo, un pacco di biscotti e sono riuscita a spendere 15 euro! Un giorno sono entrata in una profumeria con una moneta da 1 euro in mano, con l'intento di cambiarla per 2 pezzi da 50 cent  e al mio "scusi avrebbe da cambiare.." la risposta tempestiva e prematura è stata "no, non ho niente in cassa". Dai su! Noi turisti non vogliamo portare via niente, semmai il contrario! Eh si...la Liguria è cara e forse anche per questo alcuni non l' apprezzano, le regole del mercato dicono che pagare troppo qualcosa che non ha un valore superiore ad altro che costa meno è un grossissimo punto a sfavore che toglie valore. Cari Liguri, dovreste andare a fare un bel corso d'aggiornamento in Emilia Romagna, là il mare è scadente e la terra piatta e caldissima ma loro sono dei fuoriclasse delle risorse turistiche e non ti fanno mancare niente, niente cassettina e prezzi abbordabili!
Comunque, tirchieria ligure a parte, in Liguria si sta bene: il venticello è quello giusto, si mangia bene ( il gelato al basilico è da provare), la tranquillità è garantita e i posti che meritano la visita sono tanti, quindi non lasciatevi scoraggiare da questioni "caratteriali", fanno parte della terra.
Liguri vi amo lo stesso, anche se la  pipì mi costa una bibita in un continuo pagare quella successiva alimentata da infinite pipì per aver bevuto troppo! ;-)
Buone vacanze a tutti!

mercoledì 3 luglio 2013

Cibo italiano nel mondo: "So simple, so yummi!"

Buongiorno italiani (e non)!
Mi sento in dovere di parlare di Italia, nonostante questa parola talvolta mi faccia soffrire, visti i problemi in cui versa il paese ma... rallegriamoci parlando di FOOD che il cibo ci mette tutti di buonumore, e mette allegria anche nel mondo dove chef e amatori di ogni paese si buttano tra i fornelli a preparare succulenti piatti della nostra tradizione, appassionando i palati di milioni di persone! eh si... devo dire che abbiamo una cucina ricca e fantasiosa, siamo ai primi posti per originalità e capacità.
Siccome sono una tossica di "Instagram" e amo postare e taggare  i piatti del ristorante, mi capita spesso di sfogliare le foto degli altri in contenitori di scatti di cucina. Mi sono imbattuta in una serie di piatti della nostra tradizione riprodotti e anche rivisitati da chef di ogni parte del globo terrestre e con molto piacere condivido con Voi la gioia e il da DOLORE di sentirsi qua e ovunque! Si dice che per ogni soddisfazione ci sia una delusione, pertanto leggete e riflettete.
Carrellata......
Questa pasta appartiene ad un utente degli States che fiero fiero del suo piatto aggiunge il tag #love, del resto come non amare 'si tanta arte? Ma soprattutto è un'opera  d'arte sexy del tipo "vedo non vedo" perchè la pasta dov'è??? Forse sotto il r...agù sotto il f...ormaggio? Dioooo ci preservi la vista, voi lo amereste? anzi, lo assaggereste?

Il famoso adorato cappuccino italiano, in versione gelato con cannella! wow!!!!!!!!  (paesi scandinavi) pare che il freddo accenda la fantasia :-)

Ve l'ho sempre detto : la pizza è buona se fa l'effetto gomma fusa,  negli Emirati Arabi lo sanno e la preparano come Dio comanda!:-/

Il vero pesto  lo riconosci perchè è VERDE, quindi possiamo usare qualsiasi ortaggio che ricordi il basilico, e prenderci i nostri meriti, vero cari ristoratori polacchi?   :'(

Ho lasciato questa foto per ultima perchè la trovo STUPENDA! questa pasta, al dente e sapientemente condita, ha meritato un "So simple, so yummi", cioè l'autore si complimenta con se stesso per il suo capolavoro!!!!!

Cosa dire??
Lo sapete che questi capolavori a volte l'ho trovati anche in Italia? Eh si, incredibile ma vero, spesso tra le persone della  nostra generazione (fine anni '70) c'è ancora chi, avendo subito l'onda tsunami della merendina degli anni '80, non ha ben capito come si cucinano i cibi veri e incappa in errori a mio avviso imperdonabili: imperdonabili ma correggibili, mi permetto quindi di stilare un VADEMECUM per l'italiano a casa e nel mondo, giacchè gli stranieri sono irrecuperabili (e giustificati).

VADEMECUM un po' presuntuoso ;-)


LA PASTA
 è uno degli alimenti più "gettonati", è facile da cuocere e si presta a 7000 condimenti! Potete sbizzarrirvi ma è necessario osservare delle regole precise:

prendete una casseruola grande per cuocerla, basta con quei pentolini microscopici che vi obbligano a spezzare gli spaghetti, salate l'acqua e non la pasta, non fatela scuocere, basta leggere il tempo di cottura! Se volete combinare qualcosa di apprezzabile scordatevi i buttare il sugo nella pasta e fare scaldare tutto sulla fiamma, è la pasta che deve saltare nel condimento!


LA PIZZA
Non deve fare i fili lunghi un kilometro, è anche pericoloso deglutirla Per Dio! La vera pizza non è gommosa, come pensano l'americano o il nordeuropeo: piuttosto dovrebbe essere morbida e fragrante. Non azzardatevi a fare una recensione prima che sia la mattina dopo, aspettate di calcolare quanto avete bevuto di notte per valutare la "digeribilità" di una pizza


IL COLORE
La qualità del pesto non si misura dal colore fluo del verde,  il gelato alla crema dev'essere giallo e non bianco (giacchè si spera siano state usate buone uova), la carne cruda è rossa e mai grigia. Se non sei daltonico queste piccole malizie possono servire.

IL FRITTO
Quando friggiamo è bene, oltre ad usare un olio che si presta, buttare i personaggi (carne o verdura o pesce) nell'olio ben bollente e togliere il tutto senza abbassare troppo la fiamma, non è che la fiamma più alta corrisponde ad una frittura più aggressiva, anzi proprio il contrario: il fritto a fuoco lento vi assicura una quantità spropositata di olio che viene assorbito dal cibo e poi ingallato dalle vostre bocche ignare!

Ci sarebbero tante altre cose, frutto di anni e anni di bacchettature da parte della mia famiglia, che ringrazio di cuore per avermi formata, ma non voglio esagerare, quindi beccatevi queste e non fatevi fregare dai falsi nel mondo. Il cibo italiano va cucinato con cura, buon senso e regole, non c'è niente da fare!
Love
Nico